Glendalough

La notte è stata molto silenziosa, anche se abbiamo dormito in un parcheggio del centro. Iniziamo la visita del Kilkenny Castle. Acquisito nel 1391 dalla potente famiglia Butler, che lo abitò per quasi sei secoli, il castello fu poi venduto alla città nel 1967 per la cifra simbolica di 50 sterline e aperto al pubblico nel 1976. E’ in gran parte il frutto di una ristrutturazione vittoriana del castello difensivo del XIII secolo, arredato con dipinti di famiglia, arazzi e oggetti d’arte. I visitatori possono scegliere di esplorare la casa della famiglia Butler con una visita autonoma o una visita guidata. La visita del Castello comprende la sala da pranzo, il vivaio vittoriano e la pinacoteca con il tetto a travi a martello dipinto a mano. La stanza più grande e bella è la Long Gallery dove sono esposi molti quadri che raffigurano i proprietari e le loro famiglie. Inoltre il castello è circondato da 50 acri di parco meraviglioso con alberi da frutta, un roseto terrazzato, boschi e un lago artificiale, che furono aggiunti nel diciannovesimo secolo. Entriamo nella Black Abbey che sfoggia una vetrata di quasi 45 mq, la più grande d’Irlanda. La Black Abbey fu fondata come convento domenicano nel 1225, fuori dalle mura della città di Kilkenny. Dopo molti anni turbolenti, l’abbazia fu restaurata e aperta come luogo di culto pubblico nel 1800. Si ritiene che il suo nome derivi dalla cappa nera che i frati indossavano sopra i loro abiti bianchi durante il Medioevo. Con il suo castello turrito che si erge sul River Nore e un labirinto di viuzze, Kilkenny è un gioiello medievale. 

Lasciamo questa bella città e proseguiamo per Glendalough. Per arrivare, prendiamo una strada di montagna, la Drumgoff, salendo a 450m di altitudine. Vediamo i primi pini di questo viaggio e l’erica è così distesa che le vette delle montagne sono colorate di rosa.


In una splendida valle di origine glaciale nel cuore della contea di Wicklow, nel VI secolo uno dei santi più venerati d’Irlanda, St Kevin, fondò un monastero: in poco tempo si trasformò in uno dei centri religiosi più famosi d’Europa. I resti di questa antica città monastica sono disseminati nella valle e includono una superba torre rotonda, numerose chiese medievali in pietra e alcune croci decorate. Di particolare rilievo è la St Kevin’s Bed, una piccola grotta artificiale nella parete rocciosa sopra l’Upper Lake: secondo la leggenda proprio in questa cavità il santo visse nella preghiera vivendo da eremita. Glendalough è uno dei luoghi storici più belli d’Irlanda, il cui nome irlandese significa valle dei due laghi. La città monastica si trova infatti sul fondo di una valle profonda e affascinante, incorniciata da due specchi d’acqua scura e circondata da pendii verdeggianti ricoperti di larici e abeti. La bellezza del panorama si fonde con il misticismo dell’antico monastero. E’ la struttura più famosa della città monastica. La torre rotonda fu costruita circa 1000 anni fa, utilizzando pietre diverse come micascisto, ardesia e granito. La torre è alta oltre 30 metri e la base ha un diametro di quasi 5 metri. Molto probabilmente fu utilizzata come campanile, faro per i pellegrini, magazzino e luogo di rifugio durante gli attacchi inglesi. La chiesa di St. Kevin viene spesso chiamata la cucina di San Kevin: il suo curioso soprannome deriva dalla somiglianza del suo campanile rotondo al camino di una cucina. Questa bellissima chiesetta in pietra sembra quasi fuori posto nel sito monastico di Glendalough: è uno dei pochi edifici ancora completamente intatti e muniti di tetto integro. Oggi è una delle uniche due chiese medievali perfettamente conservate in Irlanda. 


Raggiungiamo a piedi l’Upper Lake: questo grande e affascinante lago dalle acque scure si è formato durante l’ultima era glaciale, quando i ghiacciai hanno scavato e creato la valle di Glendalough.  Alla fine del disgelo, infatti, quando i ghiacci si furono ritirati, rimase solo questo immenso specchio d’acqua che in seguito venne diviso in due laghi separati da un accumulo di detriti e sedimenti. È piacevole la passeggiata. 

Dopo avere riempito le bottiglie d’acqua al centro visitatori, raggiungiamo un paesino dove mangiamo la pizza. Qui in un cortile interno sistemiamo la macchina per la notte. 


























Commenti

Post popolari in questo blog

La montagna sacra dell’Irlanda

La Sky Road

Inishmore la più grande delle Isole Aran