Ci svegliamo tardi, facciamo colazione e facciamo anche una doccia calda con due euro sui bagni pubblici del porticciolo. Oggi è giorno di mercato, con vendita di prodotti locali.
Partiamo a mezzogiorno, diretti verso Cork.
Su un pendio esposto, tra campi che digradano verso la costa, il Drombeg Stone Circle è un luogo straordinariamente suggestivo. Un tempo i suoi 17 menhir, orientati verso il tramonto del solstizio d’inverno, vigilavano sulle ossa cremata di un adolescente. Il cerchio di pietra di 9 m, risale probabilmente al V secolo d.C. Piccino al menhir si trovano i resti di una capanna e una buca per cucinare dell’Età del Ferro. Gli esperimenti hanno dimostrato che le rocce riscaldate della buca portavano l’acqua a ebollizione e la mantenevano calda per quasi tre ore, sufficienti a cuocere la carne. Ci fermiamo a visitarlo.
Arriviamo al porto turistico di Kinsale, una delle tante località pittoresche situate lungo il litorale della Contea di Cork. Questa città segna l’inizio e la fine della Wild Atlantic Coast. Sulle sue vite tortuose si affacciano a gallerie d’arte, negozi di souvenir, animati bar e bellissimi ristoranti, accanto allo splendido porto naturale e sorvegliato dalla gigantesca fortezza del XVII secolo.
Facciamo una passeggiata tra i suoi vicoli dalle belle case colorate e saliamo con l’auto al Charles Fort. Tra le fortezze con pianta a stella, meglio conservate d’Europa.
Arriviamo così a Cork, passeggiamo tra le sue vie. La città ci sembra un po’ trasandata e meno carina di altre. Ci sistemiamo in una via della città, nel quartiere vecchio, davanti a piccole case a un piano. Comunque anche nelle vie più lontane dal centro, le case non superano mai i due piani.
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